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Perché un podcast sulle mappe

Scritto da Il team di Rhei | 02 febbraio 2023

Non ci sono progetti che nascono per caso, ma circostanze che, pur non pianificate, diventano ispirazione e nuova via per innovare e trasformare quello che credevamo fosse il risultato finale. Come raccontiamo in Cartografie, le mappe sono state da sempre strumenti volti a ridurre la complessità, una caratteristica connaturata nei sistemi moderni e contemporanei.

La riduzione della complessità non ha, come fine, una mera semplificazione della realtà, ma la possibilità che questa diventi fruibile, a piena disposizione di chi possa navigare in acque meno incerte per migliorare la qualità della vita degli esseri umani. 

 

“Ogni giorno della nostra vita noi essere umani siamo in viaggio sempre in movimento attraverso le esperienze che costellano le nostre giornate, sempre diretti verso una meta personale o professionale. A volte però succede che sbagliamo strada, che non riusciamo ad orientarci o che non vediamo la fine del percorso.”

 

Nella frase d’apertura pronunciata da Valentina Zanoni ha così inizio il viaggio in Cartografie ed è in questa frase che è racchiuso parte del più essenziale significato del perché abbiamo realizzato un podcast sulle mappe

 

Sebbene in modalità diversa anche in Rhei, ogni giorno, facciamo uso delle mappe. A volte le utilizziamo per orientarci nei nuovi sistemi digitali, altre ne tracciamo di nuove, disegnandole su misura per le persone che desiderano portare la propria Azienda verso percorsi inesplorati, fatti di cambiamento e innovazione, necessari per abbracciare il futuro della Customer Experience Management. Nonostante i tecnicismi che contraddistinguono il nostro lavoro, l’obiettivo finale è collegare efficacemente i percorsi di ciascun essere umano, mettere in relazione le persone e creare nuovo contatto, sempre più diretto e personalizzato, tra il pubblico destinatario e il brand che sceglie di comunicare con lui.

 

Cos’hanno in comune i podcast, le mappe, e la Customer Experience? 

 

L’elemento distintivo dei podcast è la voce, la narrazione orale che è da sempre esistita fin dai tempi più antichi. Così come le mappe, essenziali per veicolare il movimento e il vivere più consapevolmente gli spazi circostanti. Oggi la voce si rinnova con i podcast, le mappe usufruiscono delle nuove tecnologie per diventare sempre più efficaci ed intuitive, e noi vogliamo impegnarci affinché le possibilità della digital transformation non si esauriscano, ma abbiano l’opportunità di ripensarsi in grande, verso nuovi percorsi da tracciare. 


I cambiamenti che abbiamo vissuto negli ultimi due anni ci hanno portato a dare nuovo valore al gesto dell’ascolto, all’apertura che da esso potesse generarsi. Abbiamo consigliato ai nostri clienti di ascoltare i propri interlocutori, intercettare e comprendere i nuovi bisogni. Così abbiamo realizzato che è grazie all’ascolto che nuove vie e percorsi sono possibili e, insieme a questi, nuove connessioni e relazioni.  


Se l’ascolto costituisce le fondamenta della relazione, ecco perché per inviare significati tanto importanti per noi abbiamo scelto la via del podcast. Per raccontare storie di un passato più o meno recente che fossero d’ispirazione per le sfide del domani. 


Negli ultimi tempi ogni vita è stata messa alla prova dalla pandemia, un fenomeno su cui è difficile, ancora oggi, rivendicarne il controllo proprio perché ipercomplesso. Molti degli aspetti socio-culturali fondativi sono stati messi in discussione, alcuni di questi si sono trasformati, mentre altri si sono rivelati nel loro fragile equilibrio. La tecnologia è stata la mano sapiente che ha contribuito alla creazione di nuove strade da percorrere, oltre la linearità. 


Così abbiamo selezionato le storie di cinque grandi cartografi del passato come George Everest che, pur avendo esplorato e definito il monte più alto del mondo, non osò mai possederlo e si rifiutò di dargli il proprio nome;  Harry Beck, che fece della risoluzione della complessità il suo scopo principale; Alexander Von Humboldt, che colse prima di ogni altro l’essenza di un’ecosistema e le sue misurabilità; Gerardo Mercatore, che re-interpretò il globo tridimensionale su un piano leggibile e fruibile per tutti i viaggiatori, rendendo tascabile gli interminati spazi del mondo; e Giovanni Domenico Cassini che, con lo sguardo guidato dalle stelle, tracciò per primo le mappe utili per orientarsi in dimensioni ancora sconosciute, quelle dei corpi celesti.


Nessuno di questi uomini del passato avrebbe mai potuto immaginare come le loro esplorazioni e le loro idee sarebbero state determinanti per la contemporaneità. E quanto avrebbero ispirato l’uomo del futuro. 

Cogliere le opportunità del presente permette a ciascun uomo di divenire pittore, creatore, inventore del proprio cammino. Ecco perché anche noi vogliamo indagare insieme a te le mappe del futuro. 


L’arte della cartografia, oggi, è anche digitale.

 

Ed è nel digitale che ritroviamo un terreno fertile e sempre più complesso da navigare, intricato di nuove innumerevoli tracce da seguire per creare nuovo valore. Ripartire dall’ascolto per comprendere meglio i nuovi orientamenti del progresso e abbracciare meglio le rinnovate strade da percorrere è un dovere per chi desidera crescere per davvero.

Ecco perché Cartografie segna un punto di partenza coraggioso che sfida gli sforzi compiuti fino ad ora verso una strada ancora più in salita che ha l’opportunità, oggi più che mai, di vedere la complessità in tutta la sua fragile, ma straordinaria, trasformazione.